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Il Blog di Brokey

Scopri qual è il camino perfetto per la tua casa

termocamino

Cosa accomuna le scene più romantiche di moltissimi film, le cucine rustiche delle antiche cascine e i saloni delle baite in montagna?

Semplice: il camino!

Da componente indispensabile in ogni casa per scaldarsi e cuocere i cibi direttamente sul fuoco, il camino è diventato un elemento ornamentale, apprezzato più per l’atmosfera suggestiva che diffonde in tutta l’abitazione che per la sua funzionalità.

Oggi esistono sistemi di riscaldamento più economici e pratici del vecchio camino a legna, ma il suo fascino resta intramontabile: rilassarsi davanti al camino acceso in una giornata di pioggia o raccogliere tutta la famiglia intorno al focolare nelle occasioni speciali saranno sempre momenti impagabili!
Ciò non toglie che il camino possa migliorare grazie alla tecnologia, sia per quanto riguarda il rendimento termico che la sicurezza e il comfort.

 

Com’è fatto il camino

I camini possono assumere varie forme e dimensioni, oppure essere realizzati con materiali e finiture diverse, ma in ogni camino troveremo 2 elementi basilari:

  1. il focolare: è il luogo dove avviene la combustione, rivestito in ghisa o materiali refrattari per resistere a temperature oltre i 1200°
  2. la canna fumaria: composta da materiali refrattari, adeguatamente isolata e con un’inclinazione che non deve superare i 45°, trasporta all’esterno i fumi generati dalla combustione attraverso un fenomeno definito “tiraggio”.

I tipi di camino

Di solito pensiamo al camino come il classico focolare alimentato a legna, dove la fiamma “libera” e scoppiettante lancia di tanto in tanto qualche tizzone ardente sul pavimento, col rischio di bruciare tappeti e sedie nelle vicinanze. Ma se vi dicessimo che ora in commercio troviamo moltissimi tipi di camino? Questi variano per struttura, funzionamento e alimentazione, permettendo a ciascuno di scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.

  • Camino aperto

È il camino tradizionale, quello da accendere per preparare grigliate e caldarroste o davanti al quale riunirsi nelle serate più fredde. Nonostante il camino aperto sia simbolo di ospitalità e condivisione, presenta alcuni svantaggi: è poco pratico da accendere, richiede attenzione sia nell’utilizzo, sia nella pulizia, e sfrutta solo il 20% del calore prodotto. Inoltre, il calore rimane nelle prossimità del camino, lasciando fredde le altre stanze della casa. Si tratta quindi del tipo di camino più suggestivo, ma meno efficiente.

 

  • Camino aperto ventilato

Questa evoluzione del camino tradizionale permette di diffondere il calore anche nel resto dell’abitazione grazie a condotti d’areazione che trasportano l’aria calda contenuta nelle intercapedini. In questo modo, la stima del calore sfruttato sale al 35% – 40%.

  • Camino chiuso

Il pensiero della cenere sparsa qua e là non vi entusiasma, ma vi piacerebbe comunque installare un camino in casa? La soluzione è il camino chiuso!
In questo caso il focolare è sigillato da una lastra di vetro ceramico che resiste fino a temperature di 800° pur rimanendo freddo al tatto: così garantisce sicurezza e pulizia. Inoltre, la lastra aumenta il rendimento (tra il 60% – 80% del calore) e permette di controllare il tempo di autonomia (fino a 10 ore). Anche il camino chiuso spesso sfrutta dei canalizzatori d’aria per diffondere il calore in altre stanze.
Volendo, è possibile trasformare un camino aperto in un camino chiuso grazie agli inserti, cioè blocchi di dimensioni ridotte che vengono incassati nella bocca del camino.

 

  • Termocamino

I camini migliori in termini di rendimento termico ed efficienza energetica sono i termocamini, cioè camini chiusi che scaldano l’acqua contenuta nelle intercapedini, la quale poi rientra nell’impianto della casa. Grazie a questa evoluzione del camino, è possibile produrre acqua calda da utilizzare sia per i radiatori, che per il circuito idrico-sanitario, con un bel risparmio in bolletta!

Oltre a questa distinzione tipologica, i camini si differenziano anche per il tipo di alimentazione.

 

Con cosa si alimenta il camino?

È finito il tempo in cui avere un camino comportava munirsi di legname a sufficienza per tutto l’inverno e, ovviamente, stoccarlo in un luogo abbastanza ampio e asciutto. Il camino a legna è ancora diffuso, ma la maggior praticità, ecologia e facilità di conservazione hanno spinto molti a preferire altri tipi di alimentazione, in particolare i biocombustibili. Così, oggi troviamo:

  • camini a pellet: bruciano gli scarti della lavorazione del legno pressati in forma di piccoli cilindri, venduti in comode buste di peso variabile. Rispetto alla legna ha un costo superiore ma anche un maggiore rendimento termico, anche perché contiene meno umidità
  • camini a bioetanolo: probabilmente i più ecologici, dato che sfruttano l’alcool estratto dalla fermentazione delle biomasse, dando luogo ad una combustione priva di fumi, in cui vengono prodotti solo vapore acqueo, calore e anidride carbonica
  • camini a biocombustibile come mais, gusci di nocciola, segatura, ghiande, noccioli di olive e semi di girasole.

Infine, esiste anche il camino elettrico, alimentato esclusivamente ad energia elettrica. Non lo definiremmo un autentico camino, dato che non avviene alcuna combustione: la fiamma è ricreata visivamente con sapienti giochi di luce. Il calore prodotto, invece, è verissimo, seppur adatto perlopiù a piccoli spazi. Ovviamente la canna fumaria non è necessaria.

camino elettrico

 

Camino e arredamento

Al di là delle questioni tecniche, il motivo principale per cui il camino continua ad essere protagonista delle nostre case è estetico: la molteplicità di forme, finiture della cornice e possibilità di installazione lo rendono adatto a qualsiasi stile di arredo e spazio disponibile, dando un tocco caldo e speciale a ogni ambiente. Dal salone alla camera da letto, dalla cucina alla taverna: non c’è stanza che il camino non possa riempire di un fascino inconfondibile! Ecco alcune idee per fare del camino il re del vostro arredamento:

    • camino a parete: è una delle soluzioni più diffuse, perché spesso la canna fumaria si trova a ridosso di pareti. Si adatta benissimo sia allo stile rustico, sia a quelli più sofisticati
    • camino sospeso: se la canna fumaria non permette di installare il camino a parete, quello sospeso rappresenta un’alternativa di grande impatto scenico. In questo caso, però, si richiedono arredi moderni, in armonia con questa soluzione molto originale
    • camino ad angolo: anche questa è una tipologia molto diffusa, sia per il minimo ingombro, sia per la semplicità d’esecuzione. Inoltre, ha il vantaggio di poter facilmente nascondere la canna fumaria con un pratico rivestimento in cartongesso
    • camino bifacciale e trifacciale: è sicuramente il più scenografico, perché permette di ammirare il fuoco da più lati, caratterizzando l’atmosfera di diversi ambienti contemporaneamente. In tal senso, può anche assumere una funzione divisoria dei vari usi di un unico grande open space
    • camino con rivestimento in cartongesso: semplice, economico e veloce da realizzare, il rivestimento in cartongesso è perfetto per il camino dato che si tratta di un materiale versatile e ignifugo (anche se è sempre meglio accompagnarlo a dei pannelli isolanti), che si presta bene a moltissime lavorazioni. Basta scegliere l’effetto finale desiderato e dare il via ai lavori per avere in breve tempo un camino personalizzato!

 

Cominciate a sentire una certa nostalgia delle serate invernali davanti al camino dei vostri nonni? La soluzione giusta per voi c’è: non vi resta che scegliere quella capace di unire stile, comodità e convenienza.
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