Realizzare il secondo bagno in casa con un bagno cieco
La mattina è forse il momento di maggior frenesia in casa, soprattutto se gli orari di chi la abita coincidono: le sveglie suonano, si armeggia in cucina per colazioni, merende e pranzi e inizia il viavai tra camere e bagno, al punto che basta qualche minuto in più davanti allo specchio per causare una catena di ritardi.
Oltre alle famiglie numerose, che si dividono tra lavoro e scuola, questa scena è nota pure alle coppie che vivono in case di dimensioni ridotte, costrette ad adattare la routine mattutina in base agli impegni del giorno. Non solo: forse ti è già capitato di doverti preparare per una cena tra amici e di non poter usare il bagno perché c’era già qualcun altro sotto la doccia, e di veder così saltare i tuoi programmi. Una vera scocciatura!
Queste situazioni comuni sono tra i principali motivi che portano sempre più persone a realizzare un secondo bagno in casa, magari optando per un bagno cieco.
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I requisiti minimi per realizzare il secondo bagno in casa
La prima domanda che molti si pongono quando decidono di realizzare il secondo bagno in casa è: “Dove sarebbe più utile?”, ma non tutti sanno che ancora prima bisogna rispondere alla domanda: “Ho a disposizione la metratura necessaria?”. È vero che il secondo bagno si può ricavare rubando un po’ di spazio a una o più stanze, ma ciò è possibile solo rispettando le superfici minime stabilite dal Decreto del Ministero della Sanità del 5 luglio del 1975, in cui sono elencati i requisiti igienico-sanitari delle abitazioni. Questo documento prevede che:
- le camere singole misurino almeno 9 mq
- le camere doppie e i soggiorni misurino almeno 14 mq
- i corridoi siano larghi almeno 1 m.
Inoltre, il bagno deve avere un’altezza media minima di 2,40 m. Tali requisiti generali possono però variare in base ai regolamenti edilizi dei singoli comuni, perciò è sempre meglio consultare anche questi.
Tra le condizioni necessarie alla realizzazione del secondo bagno non sono citate le finestre, se in casa ne esiste già uno che ne è provvisto, perciò il secondo bagno può essere cieco: in questo caso va dotato di sistema meccanico di areazione per consentire sia l’aspirazione di odori e umidità, sia il ricambio d’aria tra interno ed esterno.
I meccanismi di ventilazione forzata per bagno cieco sono diversi: da quelli elicoidali, che sfruttano un’apertura sulla parete, a quelli centrifughi, collegati al tetto tramite una canna di esalazione; da quelli ad accensione intermittente, che si avviano e si spengono automaticamente all’utilizzo dei servizi, a quelli a ventilazione continua, più efficienti e costosi. La scelta di quello più adatto alla propria casa dipende dalle dimensioni dell’ambiente, ma pure dalle sue condizioni, per cui è sempre bene valutare la predisposizione a muffe e la frequenza d’utilizzo per installare l’aspiratore migliore.
Una volta appurato che l’ampiezza della tua casa è tale da rispettare le misure minime sopra citate anche dopo aver realizzato un secondo bagno, puoi contattare il tuo tecnico di fiducia e iniziare i lavori. Rivolgersi a specialisti del settore è fondamentale, dato che creare il secondo bagno richiede sia precise valutazioni, sia l’avvio di determinate pratiche: vediamo insieme quali.
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Quali permessi servono per realizzare il secondo bagno?
Ricavare il secondo bagno in casa comporta lavori che coinvolgono anche gli impianti, perciò è considerata un’opera di manutenzione straordinaria, le cui spese sono detraibili al 50% grazie al bonus ristrutturazioni. Interventi di questa portata non rientrano tra quelli di edilizia libera, quindi devono essere accompagnati da apposita documentazione:
- CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) se non vi è né cambio di destinazione d’uso dei locali, né modifiche alla struttura dell’immobile, oppure SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) in caso contrario
- SCA (Segnalazione Certificata di Agibilità), in cui si attesta che l’immobile, in seguito alla manutenzione svolta, è agibile
- variazione catastale, aggiornando la planimetria secondo i cambiamenti effettuati.
Ricavare il secondo bagno in casa: problemi e soluzioni
Nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari previsti dal regolamento del proprio comune, il secondo bagno in casa può essere realizzato secondo vari criteri: alcuni scelgono di ricavarlo nella camera per usufruire di servizi riservati, chi ha un bagno molto spazioso preferisce dividerlo per avere la comodità dei doppi servizi, altri ancora sfruttano la mansarda abitabile o altri angoli poco utilizzati, come il ripostiglio o il sottoscala. Il fatto che per il secondo bagno non esistano vincoli né d’ampiezza, né sui sanitari da installare (ammesso che in casa ne esista già uno completo di wc, bidet, lavabo e vasca o doccia), permette di sbizzarrirsi come più si desidera, scegliendo di cosa dotarlo e a cosa rinunciare.
Se, teoricamente, le possibilità sono infinite, praticamente vengono limitate dalla posizione dei tubi di scarico. Mentre gli impianti di adduzione, che portano acqua al bagno, funzionano grazie alla pressione, quelli di scarico si basano sulla forza di gravità. Per espletare la loro funzione, i tubi devono essere larghi almeno 10 cm ed avere un’inclinazione minima dell’1%, cioè scendere di almeno 1 cm per ogni metro di lunghezza: di conseguenza, il secondo bagno non può essere collocato oltre 4 – 5 m dalla colonna di scarico delle acque reflue.
Per rispettare queste condizioni, di solito il secondo bagno è realizzato vicino alla cucina o al bagno principale, ma come fare quando non è possibile? La soluzione a simili situazioni è il Sanitrit, un sistema elettrico che tritura i liquami e li spinge fino alla colonna di scarico. Ovviamente, chi installa un Sanitrit in bagno deve fare attenzione a non utilizzarlo se manca la corrente elettrica e a non gettare nel wc rifiuti non consentiti, altrimenti rischia di bloccarlo e rendere i servizi inutilizzabili.
In conclusione, ricavare il secondo bagno in casa non è un intervento immediato: la disponibilità di spazi in cui realizzarlo deve accompagnarsi a specifiche condizioni tecniche e accorgimenti igienico-sanitari, per cui consulta degli esperti che sappiano consigliarti al meglio prima di avviare qualsiasi opera!
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